DEFINIZIONE TRASHWARE

Il trashware è una parola composta derivata dalla contrazione dei termini inglesi trash (spazzatura) e ware (hardware) e consiste nella pratica per recuperare il vecchio hardware, mettendo insieme anche pezzi di computer diversi, rendendolo di nuovo funzionante ed utile.Parte integrante del trashware, è l’installazione di un software libero come ad esempio il sistema operativo open source GNU/Linux, in grado di fornire ottime prestazioni a costo zero.
Il materiale informatico così ottenuto viene consegnato ad enti, scuole o aziende, o in strutture che tentano di colmare il divario digitale (digital divide), ossia la differenza di mezzi a disposizione tra chi è informaticamente alfabetizzato e chi ancora non lo è.

RIFIUTI DI APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE

I rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche o semplicemente rifiuti elettronici (talvolta citati anche semplicemente con l’acronimo RAEE, in lingua inglese: Waste of electric and electronic equipment (WEEE) o e-waste), sono rifiuti di tipo particolare che consistono in qualunque apparecchiatura elettrica o elettronica di cui il possessore intenda disfarsi in quanto guasta, inutilizzata, o obsoleta e dunque destinata all’abbandono.
I principali problemi derivanti da questo tipo di rifiuti sono la presenza di sostanze considerate tossiche per l’ambiente e la non biodegradabilità di tali apparecchi.
La crescente diffusione di apparecchi elettronici determina un sempre maggiore rischio di abbandono nell’ambiente o in discariche e termovalorizzatori (inceneritore) con conseguenze di inquinamento del suolo, dell’aria, dell’acqua con ripercussioni sulla salute umana.
Questi prodotti vanno trattati correttamente e destinati al recupero differenziato dei materiali di cui sono composti, come il rame, ferro, acciaio, alluminio, vetro, argento, oro, piombo, mercurio, evitando così uno spreco di risorse che possono essere riutilizzate per costruire nuove apparecchiature oltre alla sostenibilità ambientale.
Questo tipo di rifiuti sono comunemente definiti RAEE e sono regolamentati dalla Direttiva RAEE (o Direttiva WEEE, da “Waste of electric and electronic equipment”), recepita in Italia dal Decreto “RAEE”.

DEFINIZIONE DI RAEE

I RAEE sono rifiuti di AEE.
Le AEE a loro volta sono apparecchiature che per un corretto funzionamento dipendono dall’energia elettrica, sia come utilizzatrici, sia come generatrici, progettate per funzionare a tensioni fino a 1000 V AC o 1500 V CC, e appartengono a una delle seguenti categorie:

Grandi elettrodomestici;
Piccoli elettrodomestici;
Apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni;
Apparecchiature di consumo;
Apparecchiature di illuminazione;
Strumenti elettrici ed elettronici (ad eccezione degli utensili industriali fissi di grandi dimensioni);
Giocattoli e apparecchiature per lo sport e per il tempo libero;
Dispositivi medici (ad eccezione di tutti i prodotti impiantati ed infetti);
Strumenti di monitoraggio e controllo;
Distributori automatici.

IL TRATTAMENTO DEI RAEE

Il trattamento dei RAEE è svolto in centri adeguatamente attrezzati, autorizzati alla gestione dei rifiuti ed adeguati al “Decreto RAEE”, sfruttando le migliori tecniche disponibili.

Le attività di trattamento prevedono varie fasi, indicativamente:

messa in sicurezza o bonifica, ovvero asportazione dei componenti pericolosi;
smontaggio dei sotto-assiemi e separazione preliminare dei materiali;
lavorazione meccanica per il recupero dei materiali.

L’attività di reimpiego delle apparecchiature dopo test di funzionamento è un’opzione prevista della normativa sui RAEE ma non esiste una normativa sulle apparecchiature reimmesse sul mercato.

RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RAEE E RESPONSABILITÀ DEI PRODUTTORI

Per garantire la protezione dell’ambiente e inviare i RAEE a centri di trattamento adeguati, è prevista la raccolta differenziata di tali apparecchiature.
Attualmente, dal 18 giugno 2010 i cittadini possono conferire i propri rifiuti gratuitamente direttamente al rivenditore del prodotto, basandosi quindi, sul principio secondo il quale chi inquina paga.

Per sostenere questi nuovi costi, i produttori saranno liberi di far pagare un eco-contributo al momento dell’acquisto di un’apparecchiatura nuova.
L’ecocontributo non dovrà superare i costi di trattamento.
I produttori ai sensi del D.Lgs. 151/2005 sono tutti coloro che fabbrichino o importino un prodotto elettrico o elettronico, oppure lo commercializzino con proprio marchio indipendentemente dalla provenienza geografica del bene, ovvero tutti coloro che per primi immettono il prodotto sul mercato e dunque ne sono responsabili.
I distributori (ovvero i soggetti che vendono i prodotti nuovi agli utenti finali) sono tenuti all’obbligo del ritiro dell’apparecchio da buttare al momento dell’acquisto di un nuovo apparecchio equivalente.

NORMATIVA DI RIFERIMENTO

La “Direttiva RAEE”: 2002/96/CE e 2003/108/CE;
Il “Decreto RAEE”: D.Lgs 25 luglio 2005, n. 151;
Dl 173/2006, rinvia l’entrata in vigore del “Decreto RAEE” al 31 dicembre 2006;
Dl 300/2006, rinvia l’entrata in vigore del “Decreto RAEE” al 30 giugno 2007;
Dl 81/2007, rinvia l’entrata in vigore del “Decreto RAEE” al 31 dicembre 2007;
Dl 248/2007, rinvia l’entrata in vigore del “Decreto RAEE” al 31 dicembre 2008;
DM 185/2007, “Istituzione e modalità di funzionamento del registro nazionale dei soggetti obbligati al finanziamento dei sistemi di gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)”;
Dl 208/2008, rinvia l’entrata in vigore del regime del “new waste” (ogni produttore di apparecchi elettrici ed elettronici è tenuto a sostenere i costi della raccolta, del recupero e dello smaltimento sicuro di tutti i gli apparecchi che ha immesso sul mercato italiano) al 1 gennaio 2010.

NORMATIVA TECNICA

CEI 308-1, “Scheda informativa per il fine-vita dei prodotti elettrici ed elettronici e guida alla compilazione”;
CEI 308-2, “Gestione del fine vita delle apparecchiature elettriche ed elettroniche provenienti da attività lavorative – Linee Guida”;
Procedura Eco&Tech, parte II, “Requisiti di qualità del servizio di gestione rifiuti tecnologici di apparati della ET/HT in ambito ICT”.

I SISTEMI DEI PRODUTTORI

Per rispondere alle richieste della normativa, i fabbricanti delle apparecchiature rientranti nel campo di applicazione del “Decreto RAEE” hanno costituito dei “sistemi collettivi”, tipicamente in forma di consorzi volontari, in funzione del tipo di apparecchiatura o del tipo di mercato servito: dai frigoriferi alle lampade, dalle apparecchiature informatiche ai piccoli elettrodomestici.
Tali sistemi collettivi possono disporre di impianti di trattamento di diretta proprietà, ove convogliare i RAEE di pertinenza dei propri associati, oppure operare come semplici “intermediari di rifiuti”, avvalendosi di impianti di terzi.

I principali sistemi collettivi operanti in Italia (indicati in ordine alfabetico) sono:

Consorzio Apiraee

APIRAEE è il consorzio nato nel settembre 2007, volontario e senza fini di lucro, che presenta la finalitá di aiutare le piccole e medie imprese nell’ottemperare agli obblighi presenti nella normativa 151 del 2005.
Tali obblighi prevedono un corretto recupero-smaltimento dei RAEE, con oneri diversi a carico dei produttori e dei distributori.
Raggruppamento: Tutti: R1 (Freddo e clima), R2 (Grandi Bianchi), R3 (TV e Monitor), R4 (tutte le altre AEE al di fuori degli altri raggruppamenti), R5 (sorgenti luminose).

Consorzio CCR

Consorzio per la gestione di tutte le tipologie di RAEE attivo nei maggiori paesi della Comunità Europea e negli Stati Uniti.

Consorzio Re.Media

Principale sistema collettivo multifiliera italiano, operante su tutte le categorie di prodotti previste dal Decreto RAEE (d.lgs 151/2005), sia domestici (B2C) sia professionali (B2B).
Raggruppamento: Tutti: R1 (Freddo e clima), R2 (Grandi Bianchi), R3 (TV e Monitor), R4 (tutte le altre AEE al di fuori degli altri raggruppamenti), R5 (sorgenti luminose).

Ecodom

Consorzio costituito dai principali Produttori che operano nel mercato italiano dei grandi elettrodomestici (frigo, cottura, lavaggio, cappe e scalda-acqua…).
Raggruppamento: R1 (Freddo e clima); R2 (Grandi Bianchi);

Ecoelit

Consorzio Nazionale Volontario Accumulatori ed Elettroutensili fondato nel 1996.
Le sue attività sono rivolte sia ai RAEE domestici che ai RAEE professionali.

Ecolamp

Consorzio per il recupero e lo smaltimento delle sorgenti luminose e degli apparecchi di illuminazione.
Raggruppamento: R4, R5

Ecolight

Consorzio per la Raccolta, il Recupero e lo Smaltimento dei RAEE Domestici e Professionali
Raggruppamento: R1 – Freddo e clima; R2 – Grandi Bianchi; R3 – TV e Monitor; R4 – Elettronica Di Consumo / Dipositivi Medici / Distributori Automatici; R5 – Sorgenti Luminose;

Ecoped

Consorzio per il trattamento dei piccoli elettrodomestici.

Ecor’It

Consorzio per la gestione di tutte le tipologie di RAEE.

ERP Italia

European Recycling Platform è una società attiva già in altri Paesi UE per la gestione di tutte le tipologie di RAEE.

EsageRaee

Consorzio per la gestione di tutte le tipologie di RAEE.

RAEcycle S.C.p.A.

Società Consortile per Azioni senza scopo di lucro, raggruppante oltre 750 produttori, operante sull’intero territorio nazionale nei RAEE professionali (B2B) e domestici (B2C).
Raggruppamento: Tutti – R1 (Freddo e clima), R2 (Grandi Bianchi), R3 (TV e Monitor), R4 (tutte le altre AEE al di fuori degli altri raggruppamenti), R5 (sorgenti luminose).
Impianti: di proprietà, con capacità di trattamento autorizzata di 124.000 Tonnellate annue.

Ridomus

Consorzio per il recupero e lo smaltimento di condizionatori, climatizzatori e deumidificatori ad uso domestico.

GLI OPERATORI DEL RECUPERO

Trattandosi di rifiuto, tutte le fasi di gestione dei RAEE sono svolte da operatori specificamente autorizzati allo svolgimento di tali operazioni: raccolta, trasporto e trattamento.
In Italia esistono aziende qualificate che si occupano della raccolta e del trasporto dei RAEE, la cosiddetta logistica inversa, e del trattamento.

IL NOSTRO SISTEMA COLLETTIVO

Il nostro sistema collettivo si basa principalmente sul recupero e lo smaltimento di apparecchiature informatiche quali: Computer, Notebook, Netbook, tablet e telefonini, dividendosi in due grandi aree:

– AREA DI RECUPERO IMMEDIATO
– AREA DI SMALTIMENTO

Entrambe si rivolgono ad un intervento di recupero e di riammissione sul mercato del materiale ricevuto in partenza.

Area di Recupero Immediato

I computer con un hardware ancora funzionante, verranno formattati e successivamente resi nuovamente operativi grazie all’installazione di un nuovo software più leggero, in grado di garantire le stesse prestazioni di un nuovo computer.
Il computer potrà così, essere riammesso sul mercato, restituendolo al cliente, o rivendendolo alle aziende o a gli enti che ne faranno richiesta, attraverso una show room virtuale, contenuta su un portale dedicato.

Area di Smaltimento

Questa area agisce di supporto ai produttori di computer, nel caso specifico del loro smaltimento.
Laddove il computer possiede un hardware non più funzionante, questo verrà imballato in un apposito contenitore e girato alla struttura di smaltimento, dove verranno estratti i materiali ancora riutilizzabili, per poi rivenderli in un mercato ancora più esteso dell’informatica.
Gli elementi estratti verranno trattati con una speciale macchina di tipo THOR , producendo una polverina che rientra nel CDR-Q, ovvero Combustione da Rifiuto di Qualità, che potrà essere rivenduta ai vari mercarti industriali che hanno la necessità di possedere un materiale ad alto contenuto termico (Industrie Edili, Cementifici, ecc.).
Questa area è quella più importante, perché non solo permette un doppio guadagno derivato dallo smaltimento per conto dei produttori, e per la rivendita all’industrie del materiale trattato, ma ha anche uno scopo di salvaguardia dell’ambiente, in quanto, comporterà una notevole riduzione dell’inquinamento terrestre.


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